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Microsoft acquista la sua strada nel settore del consolidamento dei server

Microsoft ha annunciato un’importante acquisizione che rafforzerà la sua presenza nel mercato del consolidamento dei server. Il gigante della tecnologia ha deciso di acquistare ServerLogic, un fornitore leader di software e servizi per la virtualizzazione e l’ottimizzazione dei server. Le soluzioni di ServerLogic aiutano i clienti a ridurre i costi, migliorare le prestazioni e aumentare la sicurezza consolidando più carichi di lavoro su un minor numero di server fisici.

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Il consolidamento dei server è una tendenza in crescita nel settore IT, in quanto le organizzazioni cercano di ottimizzare la propria infrastruttura e di ridurre il consumo energetico. Secondo un rapporto IDC, il mercato globale del consolidamento dei server dovrebbe raggiungere i 28,7 miliardi di dollari entro il 2025, con un tasso di crescita annuale composto del 12,4%. La decisione di Microsoft di acquisire ServerLogic le consentirà di accedere a una base di clienti ampia e fedele, oltre che a un portafoglio di prodotti innovativi che completano la sua offerta.

Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha dichiarato: «Siamo entusiasti di accogliere ServerLogic nella famiglia Microsoft. Insieme, daremo ai nostri clienti la possibilità di ottenere di più con i loro ambienti server, siano essi on-premises, cloud o ibridi. L’esperienza e la tecnologia di ServerLogic miglioreranno la nostra capacità di offrire soluzioni di consolidamento dei server scalabili, sicure ed efficienti.

John Smith, CEO di ServerLogic, ha dichiarato: «Siamo lieti di unire le forze con Microsoft, un’azienda che condivide la nostra visione e i nostri valori. Lavoriamo a stretto contatto con Microsoft da anni e abbiamo visto in prima persona come sta trasformando il panorama IT con le sue capacità di cloud e intelligenza artificiale. Non vediamo l’ora di portare le nostre soluzioni a un maggior numero di clienti in tutto il mondo e di collaborare con Microsoft per creare soluzioni nuove e innovative per il futuro.»

L’acquisizione è soggetta all’approvazione delle autorità e alle consuete condizioni di chiusura. I termini dell’accordo non sono stati resi noti.

Microsoft Corp. acquisisce il software Connectix Virtual Server per favorire il consolidamento e la migrazione dei server

Microsoft Corp. ha annunciato la scorsa settimana di aver acquisito il software Connectix Virtual Server di Connectix Corp, un’azienda di San Mateo, California, specializzata nella tecnologia di virtualizzazione. Il software Connectix Virtual Server consente agli utenti di eseguire più copie di diversi sistemi operativi server, come Windows, Linux e Unix, su un’unica macchina fisica.

Microsoft intende utilizzare il software Connectix Virtual Server per rivolgersi agli utenti di Windows NT Server 4.0 che cercano un modo per consolidare e migrare i loro server alle nuove versioni di Windows. Secondo Jim Hebert, direttore generale del gruppo di gestione dei prodotti Windows di Microsoft, il software Connectix Virtual Server consentirà agli utenti di «ridurre i costi dell’hardware, aumentare l’utilizzo dei server e migliorare l’efficienza operativa».

Tuttavia, Microsoft deve affrontare alcune sfide per portare il software Connectix Virtual Server sul mercato. In primo luogo, il prodotto non sarà disponibile prima del quarto trimestre di quest’anno, poiché Microsoft deve effettuare revisioni di sicurezza e del codice, modifiche e lavori di localizzazione del software. In secondo luogo, Microsoft deve competere con VMware Inc, un’azienda con sede a Palo Alto, in California, che offre un prodotto simile, chiamato GSX Server, da più di due anni.

Alcuni utenti sono scettici sulla capacità di Microsoft di consegnare il software Connectix Virtual Server nei tempi e nella qualità. Tom Pane, vicepresidente della tecnologia di AnnTaylor Stores Corp, con sede a New York, ha dichiarato di aver esplorato il consolidamento dei server con VMware e di non essere sicuro di aspettare il prodotto di Microsoft. «Dovrei aspettare? Non hanno mai rispettato una scadenza», ha detto Pane.

Microsoft si aspetta che la base di clienti esistente e l’integrazione con altri prodotti Microsoft le diano un vantaggio rispetto a VMware. Hebert ha dichiarato che il software Connectix Virtual Server funzionerà perfettamente con gli strumenti di gestione di Microsoft, come Systems Management Server e Operations Manager, e supporterà la piattaforma e le applicazioni .Net di Microsoft.

Microsoft non ha rivelato i termini finanziari dell’acquisizione del software Connectix Virtual Server. L’azienda ha dichiarato che continuerà a supportare gli attuali clienti dei prodotti Connectix Virtual PC, che consentono agli utenti di eseguire più sistemi operativi su un unico computer desktop.

Con l’avvicinarsi della fine del supporto di Windows NT Server 4.0, Pane è ansioso di migrare a Windows 2000 e di evitare qualsiasi problema di sicurezza o compatibilità. È interessato alla nuova tecnologia di virtualizzazione di Microsoft, che potrebbe aiutarlo a consolidare i suoi ambienti di test e a risparmiare sui costi.

«Mi piacerebbe provarlo il prima possibile, perché renderebbe la mia vita più facile ed efficiente», ha detto Pane.

Tuttavia, Microsoft non è l’unico attore nel mercato della virtualizzazione. VMware, pioniere e leader del settore, offre i suoi prodotti da anni e vanta una base di clienti fedeli. L’amministratore delegato di VMware, Diane Greene, ha dichiarato che Microsoft ha contattato la sua azienda per un possibile accordo, ma che non è stato possibile raggiungerlo. Ha dichiarato che VMware si concentra sulla fornitura di soluzioni innovative e di alta qualità che offrano ai clienti la massima scelta e flessibilità.

«È una grande opportunità per noi», ha detto Greene.

Uno dei clienti di VMware è J.R. Simplot Co, un’azienda agroalimentare dell’Idaho. L’azienda ha utilizzato il software GSX di VMware per ridurre i suoi server fisici da 30 a cinque negli ultimi otto mesi. Secondo Tony Adams, analista tecnologico di J.R. Simplot, questo ha comportato un notevole risparmio di tempo e denaro.

«Prima ci volevano due settimane per rendere operativo un nuovo server, ora ci vogliono poche ore», ha detto Adams.