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Microsoft lancia le macchine virtuali Azure basate su Arm e con chipset Ampere

Microsoft ha annunciato la disponibilità di nuove macchine virtuali (VM) Azure basate su processori Ampere Arm. Le nuove macchine virtuali, chiamate Ampere Altra, offrono fino a 80 core e 128 GB di memoria, rendendole ideali per carichi di lavoro di calcolo ad alte prestazioni, analisi dei dati e apprendimento automatico.

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Le macchine virtuali Ampere Altra sono le prime del settore a utilizzare il processore Ampere Altra, basato sulla piattaforma Arm Neoverse N1. Il processore offre elevate prestazioni, scalabilità ed efficienza, supportando al contempo il ricco ecosistema di software e strumenti di Arm. Microsoft sostiene che le macchine virtuali Ampere Altra possono offrire un rapporto prezzo-prestazioni fino al 30% migliore rispetto a macchine virtuali analoghe basate su x86.

Le macchine virtuali Ampere Altra sono attualmente disponibili in anteprima nelle regioni US East, US West 2 e Western Europe. I clienti possono scegliere tra quattro dimensioni, che vanno da 16 a 80 core e da 32 a 128 GB di memoria. Le macchine virtuali supportano anche i dischi SSD premium di Azure, la rete accelerata e le istanze point.

Microsoft afferma che le macchine virtuali Ampere Altra fanno parte del suo impegno per offrire ai clienti una maggiore scelta e flessibilità nel cloud. L’azienda offre già macchine virtuali Azure alimentate da processori Intel, AMD e Nvidia, oltre alle Azure SmartNIC progettate su misura. Aggiungendo le macchine virtuali basate su Arm al suo portafoglio, Microsoft intende soddisfare una gamma più ampia di esigenze e preferenze dei clienti.

Per iniziare a utilizzare le macchine virtuali Ampere Altra, i clienti possono iscriversi all’anteprima sul sito web di Azure. Microsoft fornisce anche documentazione e tutorial su come distribuire e gestire le macchine virtuali, nonché su come ottimizzare le applicazioni per l’architettura Arm. Microsoft afferma che in futuro intende estendere la disponibilità delle macchine virtuali Ampere Altra ad altre regioni e offrire più dimensioni.

Microsoft ha lanciato ufficialmente le sue nuove macchine virtuali (VM) in Azure che girano su Ampere Altra, un potente processore basato sull’architettura Arm. Si tratta delle prime macchine virtuali Azure a utilizzare i chip Arm e, a partire da oggi, sono disponibili in 10 regioni Azure. Dal 1° settembre, inoltre, potranno integrarsi con i cluster Kubernetes gestiti da Azure Kubernetes Service.

Le macchine virtuali basate su Azure Arm offrono fino a 64 core di CPU virtuali, 8 GB di memoria per core e 40 Gbps di larghezza di banda di rete, oltre a storage SSD locale e collegabile. Sono progettate per eseguire in modo efficiente carichi di lavoro cloud-nativi scale-out come database open source, applicazioni Java e .NET e server per giochi, web, applicazioni e media.

Le macchine virtuali supportano una varietà di sistemi operativi, tra cui Windows 11 Pro ed Enterprise e distribuzioni di sistemi operativi Linux come Canonical Ubuntu, Red Hat Enterprise Linux, SUSE Enterprise Linux, CentOS e Debian. Le versioni pre-release di Windows 11 sono disponibili nelle macchine virtuali fin dal primo giorno. Microsoft afferma che le applicazioni Java possono essere eseguite nelle macchine virtuali con modifiche minime al codice, grazie ai suoi contributi al progetto OpenJDK.

Il lancio di Azure VM è un’importante pietra miliare per Ampere, che è nata nel 2018 con l’audace visione di sfidare il dominio di Intel nel mercato dei chip per data center. L’azienda ha raccolto 426 milioni di dollari in capitale di rischio ed è guidata da un ex presidente di Intel. Si è assicurata partnership con Oracle, Equinix, Google Cloud e diversi fornitori di servizi cloud cinesi per offrire macchine virtuali basate su Arm.

Ampere deve affrontare la concorrenza di Amazon Web Services, che nel 2015 ha acquisito la startup Annapurna Labs per sviluppare la propria linea di hardware per server basati su Arm chiamata Graviton. Anche Microsoft starebbe lavorando ai propri chip Arm, così come Alibaba e Huawei.